Die zweite Reise in die Geschichte der Frauen führt uns ins Mittelalter.
Zwischen 5. und 14. Jahrhundert bestimmt weitgehend die Kirche das Frauenbild und die Lebens- und Denkordnung.
Il nostro secondo viaggio nella storia femminile porta nel Medioevo.
Fra il quinto e il quattordicesimo secolo soprattutto la Chiesa ha grande influenza sul modello di donna e stile di vita e di pensiero.
Wir starten mit einer besonderen Frau: Hildegard von Bingen. Sie ist ein Beispiel dafür, wie das Klosterleben für Frauen aus dem Adel und reichem Bürgertum eine Alternative darstellt; sie haben die Möglichkeit ein anderes Leben zu führen anstatt Hausfrau und Mutter zu sein, und sie haben vor allem Zugang zu Bildung.
Hildegard von Bingen war Klosterbegründerin, Äbtissin und Mystikerin. Sie schrieb viele Werke über Theologie, Naturwissenschaft und Medizin. Noch heute kommt im Gesundheits- und Ernährungsbereich viel von ihrem Wissen zur Anwendung.
Sandro ist sehr beeindruckt von ihr. Hier derzeit online die Filmdokumentation mit vielen nachgestellen Szenen „Hildegard von Bingen und die Macht der Frauen“ – sehr gut gemacht und sehenswert.
Partiamo con una donna importante: Ildegarda di Bingen.
La sua vita é un esempio di come la vita monastica per le donne della nobiltà e della borghesia ricca rappresenta un’alternativa: hanno l’opportunità di condurre una vita diversa da quella di moglie e casalinga, e hanno soprattutto l’accesso all’istruzione.
Ildegarda di Bingen è scrittrice, musicista, cosmologa, artista, drammaturga, guaritrice, linguista, naturalista, filosofa, poetessa, consigliera politica, profetessa e compositrice. Ancora oggi, soprattutto nel campo dell’alimentazione e della salute, molti dei suoi consigli vengono seguiti.
Sandro è molto impressionato. Qui c’é un’interessanto documentario online su Ildegarda di Bingen (in lingua tedesca, con immagini e scene fatte molto bene).
Nachtrag: Annarita erlaubt mir, hier ein passendes Bild eines ihrer Werke einzufügen; diesen Teller hat sie mit einem Motiv der Hildegard von Bingen dekoriert. Ist er nicht wunderschön?
P.S. – Annarita mi ha permesso di inserire qui la foto con un piatto decorato da lei con l’immagine di Ildegarda. Non é stupendo?
Auch die nächste Frauengestalt ist eine besondere: Eleonore von Aquitanien, die Mutter von Richard Löwenherz, die ein sehr bewegtes Leben führte. Da muss Sandro natürlich sofort an die Geschichte von Robin Hood denken.
Auch Eleonore von Aquitanien beschließt ihr Leben am Ende als Nonne in einem Kloster.
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Die Frauen des Adels waren für ihre Stickereien und kunsthandwerklichen Fertigkeiten hoch angesehen, man denke an den berühmten Teppich von Bayeux, der von Frauen an mittelalterlichen Höfen geschaffen wurde.
Diese Art zu leben war aber wie gesagt den Frauen aus bestimmten Ständen vorbehalten.
Anche il prossimo personaggio é abbastanza conosciuto: Eleonora d’Aquitania, madre di Riccardo Cuor di Leone. La sua biografia é molto movimentata. Ovvio che Sandro pensa subito alla storia di Robin Hood…
Anche la vita di Eleonora d’Aquitania alla fine si conclude in un monastero.
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Le donne della nobiltà sono apprezzate per i loro ricami e capacità artigianali, basta pensare al famoso Arazzo di Bayeux, creato da donne nelle corti medievali.
Questo stile di vita peró come detto nel Medioevo é riservato alle donne nobili.
Um 1100 entsteht durch den Minnesang ein neues Frauenbild, die höfische Dame wird zur Person und Subjekt im amourösen Spiel.
Nel 1100 circa attraverso il Minnesang il modello di donna cambia: la Signora diventa persona e soggetto nel gioco amoroso.
Thomas von Aquin: „Die Frau ist ein schwächliches, unvollkommenes Geschöpf, das seine Entstehung allein dem Zufall verdankt.“
Tommaso d’Aquino: „La donna è una creatura debole e imperfetta, che deve la propria esistenza unicamente al caso.“
Unter bestimmten Voraussetzungen konnte eine Ehe im Mittelalter aufgelöst werden. Bei Unfruchtbarkeit der Ehefrau konnte der Ehemann die Auflösung der Ehe fordern (freilich war damals wohl immer die Frau jene, bei der Unfruchtbarkeit „festgestellt“ wurde). Ein Unrechtsverhalten der Ehefrau konnte zu ihrer Verstoßung und zur Scheidung führen.
In determinate condizioni é possibile scogliere il matrimonio nel Medioevo. Il marito puó richiedero lo scioglimento del matrimonio in caso di sterilitá della moglie (ovviamente quasi sempre il fatto di non riuscire ad avere figli era „colpa“ della donna). Anche un comportamento sbagliato da parte della moglie puó portare al divorzio.
Margarethe von Tirol, genannt Margarete Maultasch, ist ein Beispiel für eine Frau, die sich über einige Dinge ihrer Zeit hinweggesetzt hat.
Die Tochter des Tiroler Grafen Heinrich wird mit 12 Jahren mit einem später gewalttätigen Ehemann zwangsverheiratet. Margarethe vertreibt den Ehemann schließlich und erklärt die Ehe für nicht vollzogen (mit einem Hinweis auf des Ehemanns Impotenz) und daher für annulliert. Daraufhin heiratet Margarethe Ludwig von Bayern; dies alles erregt in ganz Europa Aufsehen. Der über die Annullierung erzürnte Papst anerkennt die Auflösung der ersten Ehe nicht und verhängt einen Bann über Margarethe und damit über das Land Tirol. Das geschieht in einer Zeit, die begleitet ist von Naturkatastrophen, Erdbeben zwischen Meran und Bozen, Heuschreckenplagen, Pest. Unterstützt von der Kirche, die von der „Strafe Gottes“ spricht, geben viele Menschen Margarethe dafür die Schuld. Doch Margarethe lässt sich nicht einschüchtern und geht ihren Weg. Nachdem 1361 ihr Ehemann plötzlich stirbt und wenige Jahre später auch ihr Sohn, bleibt sie allein zurück. Schließlich übergibt sie das Land Tirol den Habsburgern und zieht sich nach Wien zurück, wo sie einsam mit 51 Jahren stirbt. Der Beiname „Maultasch“ geht vermutlich auf ihren ersten Ehemann zurück, der die übelsten Gerüchte über sie verbreitete.
Margarete contessa di Tirolo, chiamata Margarete Maultasch („bocca a forma di borsa“), è un esempio di una donna che ha sfidato la sua epoca.
La figlia del conte Heinrich di Tirolo viene costretta a sposare, all’etá di 12 anni, un marito violento. Dopo un po‘ Margarete, con l’aiuto di amici, lo chiude fuori casa e dichiara il matrimonio non avvenuto (con un riferimento alla impotenza del marito) e quindi annullato. Margarete sposa in seconde nozze Ludovico di Baviera; questi episodi attirano l’attenzione di tutta l’Europa. Il Papa é arrabbiato per l’annullamento e non riconosce lo scioglimento del primo matrimonio. Condanna Margarete e di conseguenza tutta la provincia del Tirolo. Questo accade in un periodo accompagnato da catastrofi naturali, terremoti tra Merano e Bolzano, invasione di cavallette, la peste. Sostenuti dalla Chiesa che parla di „punizione divina“, molti danno la colpa a Margarete. Ma lei non si dá per vinta e prosegue la sua strada. Dopo che il marito improvvisamente nel 1361 muore, e pochi anni dopo anche suo figlio, Margarete rimane sola. Infine decide di passare il Tirolo agli Asburgo e si ritira a Vienna, dove muore all’età di soli 51 anni. Il brutto soprannome „Maultasch“ risale probabilmente al suo primo marito, che ha diffuso i peggiori dicerie su di lei.
Frauen waren im Mittelalter grundsätzlich erbberechtigt aber benachteiligt gegenüber Brüdern und Söhnen. Männliche Nachkommen sollten laut Tiroler Landesordnung des 16. Jh. mehr erben als Töchter. –
Ein weiteres Thema zum Mittelalter ist natürlich das Kapitel Hexenverfolgung.
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Noch eine interessante Frau haben wir hier, mit der wir uns bereits langsam in Richtung Renaissance aufmachen: die Französin mit italienischen Wurzeln Christine de Pizan. Sie war die erste Berufs-Schriftstellerin. Ihr berühmtestes Werk ist wohl „Die Stadt der Frauen“, in dem sie am Beispiel bedeutsamer Frauengestalten auf die verkannten Fähigkeiten der Frau hinweist und das Bild einer utopischen Gesellschaft zeichnet, die der Frauen gleiche Rechte gewährt. Die Frauen-Vorbilder sind die „Bausteine“ dieser Stadt, in der sich alle Frauen wohlfühlen sollen.
Nel Medioevo, per quanto riguarda il diritto di ereditá e successione, le donne solitamente erano svantaggiate riguardo i maschi. L’ordinamento del Tirolo nel 16esimo secolo prevede appunto chiaramente che i figli maschi ereditino di piú delle figlie. –
E ovviamente quando si parla di Medioevo si parla anche della Caccia alle Streghe…
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Ancora una donna interessante, con lei stiamo giá passando pian piano nel periodo del Rinascimento: la francese (di origini italiane) Christine de Pizan: „Ahimè, mio Dio, perché non mi hai fatto nascere maschio? Tutte le mie capacità sarebbero state al tuo servizio, non mi sbaglierei in nulla e sarei perfetta in tutto, come gli uomini dicono di essere…“
Christine de Pizan é riconosciuta come la prima scrittrice europea di professione. La sua opera piú famosa é „La cittá delle donne“ in cui disegna una societá utopica dove le donne hanno gli stessi diritti degli uomini, e dove sottolinea, attraverso esempi di diverse donne, le capacitá che le donne hanno e che a suo tempo non vengono riconosciute. Gli esempi di donna sono praticamente „le pietre“ con la quale viene costruita la cittá delle donne.
Die Vernunft, die Rechtschaffenheit und die Gerechtigkeit besuchen Christine de Pizan und inspirieren sie zum Bau einer Stadt der Frauen.
La Ragione, la Rettitudine e la Giustizia fanno visita a Christine de Pizan e le dicono di costruire la Cittá delle donne.
Dieser Spruch von Christine de Pizan hängt in unserer Küche.
Una cartolina con questa citazione di Christine de Pizan é appesa nella nostra cucina.
Und schließlich noch drei bekannte Männer, die als Vorboten der Renaissance gelten: Die italienischen Dichter Dante (1265-1323), Petrarca (1304-1379) und Boccaccio (1313-1375) stellen in ihren Werken durch eine Neudefinition der irdischen Liebe auch die Neubewertung der Frau dar. Ich habe Bocaccios „Decamerone“ aus meiner Oberschulzeit gefunden und werde vielleicht in den nächsten Tagen ein paar Geschichten daraus (übersetzt) vorlesen.
E, infine, tre uomini famosi che sono considerati come precursori del Rinascimento: Dante (1265-1323), Petrarca (1304-1379) e Boccaccio (1313-1375). Nelle nelle loro opere hanno ridefinito l’amore e cosí anche rivalutato la donna. Ho trovato una versione del „Decamerone“ di Boccaccio che risale ai miei anni di scuola superiore; forse nei prossimi giorni leggeró (in versione di traduzione simultanea) qualche pezzo a Sandro.
Auch diesmal wird wieder ein Leporello aus dem zweiten Ausdruck der Info-Kärtchen.
Ich denke, wir werden das jetzt bei allen diesen Zeitreisen machen und so am Ende eine nette Sammlung von Übersichten haben.
Anche questa volta concludiamo l’epoca con un leporello.
Penso che useremo questo metodo in tutti i nostri „viaggi“ nella storia femminile, cosí alla fine avremo una bella raccolta di piccoli riassunti.
Das viele Erzählen vom Mittelalter macht Lust auf Spielen und Szenen-Nachstellen.
[Auf dem Foto fehlt noch Jeanne D’Arc 😉 Auch dazu gibt es online eine interessante Film-Dokumentation. ].
Tutti questi racconti fanno venire voglia a Sandro di … giocare e ripetere le scene nel gioco.
[Nella foto manca ancora Jeanne d’Arc 🙂 ]
Hier Sandros „Hildegard von Bingen“. Jetzt wird er ihr noch ein Kloster bauen.
Ob es zukünftig von Playmobil auch Christine de Pizans „Stadt der Frauen“ zum Nachbauen gibt? 😉
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Bei dieser Frauengeschichte-Reise bemühe ich mich, Sandro bereits bekannte Frauen und auch neue Figuren näher zu bringen. Ihm ausschließlich neue Gestalten zu präsentieren würde in diesem Kontext zuviel werden, daher ist die Auswahl jedesmal auf drei-vier neue Frauen beschränkt, während er von den anderen bereits früher gehört hat. Es gäbe freilich noch viele weitere interessante Frauen, über die zu erzählen sich lohnt.
Und welche ist eure „liebste Frauenfigur“ aus dem Mittelalter?
Ecco „Ildegarda di Bingen“ by Sandro, ora vuole anche costruire il suo monastero.
Chissá se un domani sará in vendita anche la „Cittá delle donne“ di Christine de Pizan, in versione Playmobil? 😉
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In questo viaggio nella storia femminile cerco di non esagerare con la presentazione di donne che Sandro ancora non conosce, per ogni viaggio sono due-tre, mentre delle altre aveva giá sentito parlare; cerco cosí di mantenere un certo equilibrio. Certo che ci sarebbero molte altre figure da presentare ma penso che alla fine, in questo contesto, per lui sarebbe troppo in una volta.
E quale é la vostra „figura femminile preferita“ del Medioevo?